Decreto Sostegni bis: nuove opzioni per le partite IVA

DECRETO SOSTEGNI BIS

NUOVE OPZIONI E ALIQUOTE PER IMPRESE E PARTITE IVA

Decreto Sostegni bis. Cambiano i contributi a fondo perduto per Partite IVA del Decreto approvato il 20 maggio. Per le attività più penalizzate dalla crisi, dopo una verifica fiscale, i contributi raddoppiano: chi ne ha già ricevuti quest’anno non deve presentare domanda ma riceverà automaticamente il nuovo contributo, con somma analoga, sul conto corrente indicato nella prima istanza. Per annettere ulteriori 350 mila soggetti rimasti fuori dai ristori e per meglio inquadrare l’entità della perdita, è prevista un’opzione alternativa: previa domanda, si può chiedere di parametrare il sostegno invece che all’intero 2020 al periodo aprile 2020 / marzo 2021 con aliquote più alte per gli esclusi dal primo fondo perduto del DL Sostegni di marzo. Sono quindi incluse le attività che non hanno ancora ricevuto indennizzi perché non avevano subito un calo di fatturato pari ad almeno il 30% sul 2019.
Per le attività che non hanno preso i precedenti indennizzi del Dl 41/2020, il nuovo contributo a fondo perduto del Decreto Sostegni bis si calcola con aliquote diverse. Eccole:
• 90% della differenza media mensile, per le attività con fatturato o compensi 2019 fino a 100mila euro;
• 70%  con fatturato 2019 da 100mila a 400mila euro;
• 50%, con ricavi fra 400mila e 1 milione di euro;
• 40%, fra 1 e 5 milioni di euro;
• 30%  fra 5 e 10 milioni di euro.
Resta la regola che esclude dal contributo al fondo perduto, in tutti i casi, le attività che nel 2019 hanno fatturato più di 10 milioni di euro. Le attività che invece hanno già preso gli indennizzi del primo decreto Sostegni, e chiedono quello nuovo parametrandolo al periodo aprile 2020 / marzo 2021 sui 12 mesi precedenti, lo calcolano nello stesso modo di quello previsto dal Sostegni 1. Applicano, quindi, le seguenti aliquote:
• 60%  della differenza media mensile, per le attività con fatturato o compensi 2019 fino a 100mila euro;
• 70%  con fatturato 2019 da 100mila a 400mila euro;
• 50%  con ricavi fra 400mila e 1 milione di euro;
• 40%  fra 1 e 5 milioni di euro;
• 30%  fra 5 e 10 milioni di euro.
Il Decreto Sostegni bis prevede poi un ulteriore contributo, parametrato sul calo dell’utile. Le imprese e le attività che hanno già ricevuto i precedenti contributi sopra riportati, sostanzialmente prenderanno un conguaglio al netto  di quanto già ristorato. Le imprese che invece non hanno ancora ricevuto nulla, potranno chiedere per intero questo nuovo ristoro che è calcolato non sulla perdita di fatturato ma sul calo dell’utile, con tempi però più lunghi perché bisognerà attendere i bilanci definitivi 2020. E comunque, sono necessari i decreti attuativi  del ministero dell’Economia, che fra le altre cose stabiliranno il requisito preciso (cioè il calo minimo dell’utile necessario per l’accesso al contributo) e le aliquote per il calcolo. Attenzione: questo contributo non è parametrato al calo medio mensile ma all’intera differenza fra il risultato d’esercizio 2020 e quello del 2019 al quale si applicheranno le aliquote. Dal risultato bisognerà togliere quanto eventualmente già incassato a titolo di contributi a fondo perduto sul fatturato.
In definitiva, ecco le regole dei nuovi contributi a fondo perduto.
Chi ha già preso i contributi del primo decreto Sostegni
Se vuole confermarli con periodo di riferimento su cui calcolarli, riceve automaticamente una somma analoga alla precedente senza dover presentare domanda; se vuole riparametrarli alle nuove date, presenta domanda e riceve la differenza. Nel caso in cui la somma già incassata sia superiore a quella richiesta con la seconda domanda, non si procede al conguaglio a sfavore del contribuente.
Chi non ha preso i contributi del primo decreto
Può chiedere quelli riparametrati al periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021, applicando alla perdita di fatturato media mensile le nuove aliquote, più convenienti facendo domanda fino al 28 maggio: a quel punto riceverà automaticamente anche la somma prevista dal Sostegni bis.
Tutte le imprese, Partite IVA e Professionisti  con i requisiti fissati dai decreti ministeriali potranno chiedere il nuovo contributo basato sul calo dell’utile.

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